La scuola in sicurezza

Non vorrei fare la Cassandra, ma leggendo l’andamento temo che non sarà facile il prossimo mese che abbiamo davanti. E invece si pensa alla scuola, facendo finta ancora una volta di non capire che il problema è come portarli in classe questi ragazzi, almeno quelli che non vengono accompagnati dai genitori. Sono un imbecille, ma piuttosto che tenere i ragazzi 4h in classe con la mascherina ci penserei su. Anche perché, se è vero che i casi di contagio per i pochi giorni nei quali la scuola è stata riaperta sono pochi, è il coinvolgimento di tutti quelli che stano a casa il problema. Un solo ragazzo con quanti conviventi entra in contatto? E se il mantra è stato, dopo le cazzate di settembre, anche in famiglia state distanziati, spiegatemi come si fa a mandare un eroe fuori di casa a cuor leggero ogni giorno!? La mia sensazione, per quel che vedo intorno a me, è che oltretutto, in questa perenne indecisione sulla scuola, si sia svuotata di valore anche la DAD o come si chiama… (vi pare che in manco 5 mesi anche alla didattica a distanza abbiamo cambiato nome?!). I ragazzi non la prendono troppo sul serio… come invece avevo visto fare fino a maggio scorso. Tutti continuano a ripetere – con indignazione – che bisogna riaprire la Scuola in sicurezza! Mentre capisco la prima parte dell’affermazione, la seconda parte nessuno me la sa spiegare. Cosa significa e come si traduce la parola “sicurezza”? Ma ripeto, io sono un imbecille.
Ma me la gioco con la Azzolina!