Per colpa di chi?

Il virus corre, muta, se ne fotte che ci si metta o meno la mascherina, che si sia più o meno distanziati o che si disinfettino le mani! Il virus dice “fate un po’ il cazzo che vi pare!”. Il virus non tiene conto dei banchi con le rotelle della Azz…olina! né del metro quadrato della De Micheli e neanche dei numeri dei presidenti di regione, a cominciare da “Vicienzo in lancia”… fiamme! Il virus va per la sua strada.
Il virus non ascolta l’opinione di Zangrillo e Co. , ‘e chiagnulenze di Vissani o Briatore – gente che se non è stata in grado di costruirsi un minimo di recovery personale per resistere ad un anno nero, dovrebbe prendere atto di essere un fallito, perché qua di gente veramente alla canna del gas ce n’è tanta! Il virus colpisce capi di Stato e di Governo… quelli dei Paesi che erano stati laschi e accomodanti all’inizio e quelli – come il nostro – che dopo una prima fase ferrea poi han ceduto alle lobby. Forse per assicurarsi un futuro nel privato dopo la parentesi – insperata – pubblica!
Fate un po’ quello che vi pare: negate, urlate al complotto mondiale o all’anima ‘e chi v’è bbive… dice e con lui anche io.
Io che è il primo natale che farò in trent’anni senza i figli!
Vorrei dare la colpa di questo a qualcuno… Ma non lo trovo! Vorrei dirgli: “scurnacchiato, ma di chi è questa sfaccimma di colpa per cui io stasera non posso fare il cenone coi miei figli!?”
Non lo trovo. Non c’è. O ce ne sono tanti… tutti noi forse. Che ci siamo arresi a che il pianeta andasse in un’altra direzione. Che tagliassero le spese per la sanità pubblica a favore di quella privata, che riducessero, finanziaria dopo finanziaria, i posti letto nelle terapie intensive a favore della diagnostica nei laboratori e cliniche privati; diagnostica anziché curare: come siamo stati bravi! E ora senza medici, senza anestetisti chiudono i pronto soccorso. Bene.
Però ora di tutto questo a me non me ne fotte un cazzo! Ho un altro problema, ve l’ho detto. Più o meno da quando ho l’età della ragione, alle vigilie, nella mia famiglia di provenienza, c’è stato una specie di “rito”: mangiare tutti insieme il panino con la mozzarella il giorno delle vigilie all’ora di pranzo. L’ho appreso e trasferito ai miei affetti stabili. Che l’hanno appreso e trasferito ai loro affetti stabili. Meravigliati che quasi nessuno dei loro amici lo facesse! Oggi il “rito” non possiamo farlo… e questo mi manca. Una cosa inutile… e mi manca! Non St. Mortz. ‘O panino ca’ muzzarella da’ vigilia.
Lo faremo in video call…
Fate un po’ il cazzo che vi pare. Ma comunque, buon tutto!