Il logorio della vita moderna!

Com’era bello quel tempo quando “contro il logorio della vita moderna” bastava un liquore a base di carciofo. Viscido! Non riuscivo mai a berlo benché fosse nella credenza di casa, regalatoci da qualcuno per qualche occasione. Nessuno beveva in casa.
Quanto scambierei ora tisane e pillole e tutto il resto con quel carciofo per combattere il logorio di questa vita moderna!
La pubblicità di quel liquore mostrava un elegante signore (un grande attore) seduto a un tavolino da bar mentre intorno a lui sfrecciavano auto al centro di una città che mi pare fosse Milano. Era quello il logorio. Il traffico! Un po’ come nella Palermo di Johnny Stecchino.
Preoccupazioni “semplici” alle quali rimediare con altrettanta semplicità. Non pensavo certo allora – cinquant’anni e passa fa – ai logorii ai quali la mia povera esistenza sarebbe stata sottoposta. Non ero attrezzato per affrontare tutta questa decadenza. A volte mi viene di pensare che vorrei dare le dimissioni. Ma subito dopo rinsavisco e mi chiedo: da che? Da cosa? Devo esistere! Anzi, esisto. Ne ho la certezza perché penso. Ancora.
Il logorio più pressante è quello di non sapere più con certezza quel che non voglio essere. Come ho provato a fare per tutta la vita: è stato sempre più facile sapere quel che non volevo essere anziché il contrario!
Contro il logorio della vita moderna una bella dose di… traffico, grazie.