Anime belle

Scrivevo l’altro giorno che bisogna sapere quello che si è per determinare quel che sia giusto o sbagliato fare nei momenti cruciali della Storia, tipo come una guerra.
Molto facile – al contrario – aggiungere macerie a macerie. E non so (o lo so, ma lo tengo per me!) se siano più insanabili quelle dell’anima o quelle delle città.
Il Comitato Olimpico ha escluso dai Giochi invernali in corso, le rappresentanze di Russia e Bielorussia.
Niente di grave se non per il fatto che quelle rappresentanze sono composte da atleti paraolimpici. Cioè disabili. Cioè quelli per cui la nostra anima bella rivendica diritti per ogni cazzo di discriminazione. Qual è “la classifica” dei valori morali, mi chiedevo. Eccone un esempio.
Non aggiungo altri commenti, l’ho detto che sono confuso. Ma una riflessione di Benjamin la voglio riportare:
“C’è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta e le ali sono dispiegate. L’angelo della Storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un’unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l’angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa bufera.”