Guerra e Pace

Fare i pacifisti in tempo di pace è facile. In tempo di guerra diventa un tantino più complicato. Nessuno di noi poteva mai immaginare che la Storia ci ri_proponesse un conflitto così devastante nel cuore dell’Europa. Ci siamo inventati la NATO come deterrente alla guerra. Paradossalmente ora proprio questo organismo pare sia stato l’innesco della guerra.
La NATO e poi l’UE ci costringono, nell’ora buia della Storia, innanzitutto al confronto con la nostra coscienza, l’etica morale per dirla bene. Quella che ci fa pacifisti in tempo di pace.
Tuttavia. Tuttavia personalmente ho un ordine di principi. Il primo dei quali è l’autodeterminazione dei popoli. E questo fa la mia coscienza. A quindici anni il mio mito era Che Guevara. E a venti. Poi è rimasto nel mio pantheon. Bisogna conoscere bene quello che si è per determinare quel che sia giusto o sbagliato fare mentre è in corso una guerra. Come individuo certo che voglio la pace, mi aggrappo a gesti di solidarietà, arrivo perfino a fare donazioni. Ma accanto a questa “azione sociale” come la definirebbe Weber, mi aspetto che l’ “agire sociale” delegato necessariamente al governo del mio Paese, abbia chiaro il compito che la Storia gli sta affidando in questo momento.