Non basta un’ora!

In questa allungata domenica di noia, ci è data un’ora in più che non sappiamo come usare! Per il cambio di stagione?! Ma tutto quello che ho tirato fuori a maggio l’ho usato poco, quello che tirerei eventualmente fuori ora, prevedo di usarlo ancora meno!
Potrei fare… potrei…
In realtà è che mi sento trattenuto da qualcosa e non capisco bene cos’è. Scrivere, leggere… le cose che abitualmente faccio – ho la fortuna di poter fare – non sono più un riempitivo. Le vivo più come… un surrogato della quotidianità, ecco!
Come se avessi un solo obiettivo: non contagiarmi. Tutto ruota intorno a questa “ossessione”, ora. Se prima avevo l’istinto a proteggermi, ora devo salvarmi.
Forse è questo il cambio di paradigma che è avvenuto nella mia testa!
E quindi… resto immobile, fermo. In attesa. Di cosa?! Boh!
Ma forse è più banale. Spostare le lancette agli orologi mi ha indotto a pensare che, di questo tempo guadagnato, non me ne farò nulla… perché un’ora non basta!
Ci vorrebbe un salto di 8-9mila ore in avanti… o magari anche all’indietro! Purché non più l’ora… e qui.
Troppo difficile… Neanche il mio psicanalista saprebbe spiegarmela… o comprenderla?! questa cosa.
Sarà ancora più semplice dico io… per forza!
Ecco: spostare le lancette mi ha fatto entrare nella modalità mò vene natale…! Sì, è così… Viene natale e… noi non sappiamo cosa faremo, se faremo… Non sappiamo niente. Aprono, chiudono… Chiudono tutto, a metà, a trequarti… Niente.
Questo niente non lo sopporto…
E per definirlo occorrono molte parole.