L’untore

Questa voglia di denunciare, dare addosso all’untore, controllare dai balconi di casa chi è in strada e perché… riprenderlo col cellulare ed insultarlo e poi mettere i video in rete… Da dove nasce?
Mi chiedevo questo e pensavo a Dostoevskij:
…Ogni membro della società vigila l’altro ed è obbligato alla delazione. Ognuno appartiene a tutti e tutti appartengono ad ognuno. Tutti sono schiavi e nella schiavitù sono uguali…
Ecco, forse si spiega così! Immaginiamo di essere “schiavi” di qualcuno – si leggono commenti sempre più deliranti sulla volontà dell’ordine mondiale dei governi di chiuderci in casa (e non è dato sapere il perché!) – e, in questa condizione di schiavitù, dobbiamo essere tutti uguali; non è pensabile che ci possa essere qualcuno che “sfugga” alla proprie catene! Nel gregge deve esserci uguaglianza, per citare ancora il nostro.
Bisogna adattarsi all’obbedienza. Ma, ancor di più, è il sospetto che alimenta la delazione! C’è chi crede all’untore – cinese o americano o a qualche maledetta manipolazione degli scienziati – dopo oltre tre mesi che gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando di capirci qualcosa. Anzi, in un sistema così rappresentato, non esistono doti superiori… non possono esistere se la schiavitù è sinonimo di uguaglianza. Anche la scienza e gli ingegni, in altri momenti considerati possessori di doti superiori, ora non ne sono più detentori. Poiché i detentori di doti superiori hanno sempre cercato di impadronirsi del potere ed essere tiranni. Oggi mi chiudono in casa. E lo fanno per esercitare il loro potere. Quindi, quando le loro disposizioni sono disattese da uno di noi del gregge, lo insultiamo dal balcone… ma in realtà stiamo insultando chi ha dato quella disposizione, lo dobbiamo delegittimare del potere che gli deriva dalle sue “doti superiori”.
L’uguaglianza! Ovvero l’idea reazionaria del principio di uguaglianza. Quella che evita qualsiasi messa in discussione delle responsabilità collettive. E va oltre il populismo così come la Storia c’ha insegnato: dopo il nazifascismo in Italia e Germania, Mao in Cina, Stalin in Unione Sovietica…
La delazione di oggi, mascherata da un senso di umanità, di giustizia e soprattutto di comunità, è penoso, preoccupante per il dopo. Sostituirsi allo Stato credendo di esserne in diritto, a cosa porterà dopo? A farci tutti “giustizieri della notte”? E dove segneremo il limite?
Per arrivare a quello che non siete dovete andare per la strada nella quale non siete.
E quello che non sapete è la sola cosa che sapete.
E ciò che avete è ciò che non avete. E dove siete è là dove non siete