L’attesa del piacere

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere.
Stamattina pensavo a questa frase di Lessing calata nel periodo di quarantena che stiamo vivendo. Eh sì, perché questa “attesa” oramai si sta dilatando oltre ogni nostra aspettativa!
E non parlo solo del piacere che nasce dal desiderio fisico.
Vorrei anche riferirmi a tutte quelle forme di piacere dell’esistenza umana. Ne trovai una classificazione che mi sembrò assai interessante. Divideva il piacere in tre stadi:
– il Piacere che deriva dal consumo che si può riassumere con prendo, faccio, uso, godo… applicabile a tutti gli aspetti che soddisfano i bisogni primari: dal bere quando si ha sete a mangiare quando si ha fame, acquistare una macchina, fare sesso, sentirsi dire che sei bello/a, importante, competente… indispensabile.
– il Piacere della costruzione quello che soddisfa quando possiamo dire “l’ho fatto io“. Non ha tanto a che fare con le cose in sé, ma col valore del piacere che nel fare quelle cose io ho provato. Ed attiene anche alla costruzione di un rapporto a due, di una famiglia, di una comunità, di un piatto mai preparato prima e che viene particolarmente apprezzato
!
– il Piacere Creativo “consumare” e “costruire” diventa abitudine prima o poi e si ha il bisogno di qualcosa di nuovo, che non c’è, un’esperienza estatica, figlia di anni di passione, lavoro, perseveranza! La creazione è un piacere straordinario, che spesso basta da solo a dare senso all’esistenza.
Bilanciare questi tre piaceri nella propria vita come un pittore che usa i colori sulla tela per creare contrasti e sfumature, dà senso alla vita stessa facendocela vivere con una profonda libertà.
E allora? L’attesa, in questi giorni, in questi momenti, è essa stessa il piacere?!