Una nuova fase

Di fatto siamo ormai entrati nell’agognata Fase 3.
Sembrava una chimera 100 giorni fa, eppure velocemente ci siamo. Un po’ di forzature qui e là; un po’ di numeri dati a caso; un po’ di tamponi in meno… et voilà: ieri in Campania 0 contagi. Zero… mai così sperato uno zero!
Ai tempi della mie scuole elementari ci stava che la maestra ti potesse dare “uno zero spaccato”!
Che non lo so perché su questo zero lei facesse un tratto per “spaccare” appunto lo zero. Boh!?
Ce lo siamo meritati lo zero. Perché siamo stati bravi. Siamo stati bravi perché ci siamo cacati sotto, diciamocelo.
Oggi è facile dire che ci hanno buttato addosso così tanta angoscia per terrorizzarci. Non è corretto, è da mentecatti. Chiunque lo stia facendo o continuerà a farlo. Francamente io avrei ancora aspettato prima di sbracarci del tutto. Una o due settimane ancora.
Ma tant’è. Riappropriamoci delle nostre vite. Tenendo a mente questo Brecht. Ci aiuterebbe:
Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle
davanti a noi le fatiche delle pianure
Oggi è la giornata mondiale dell’ambiente. Certo, ogni giorno è la giornata mondiale di qualcosa. A volte capita pure che lo stesso giorno celebri due giornate mondiali di due cose diverse. Bruciamo tutto così in fretta e tanto per regalarci sedativi morali, mio dio!

Ma forse dovremmo – approfittando di oggi – riflettere sul fatto che l’ambiente non è estraneo a quello che ci è capitato. E che, probabilmente, siamo ancora in tempo per fare la differenza: tra il prendercene cura e continuare a depredarlo in ogni modo, il Pianeta. Sarà quello lo spartiacque che potrà trasformare le nostre pianure in continue montagne da scalare.
Con sempre maggiori paure e dolori.