Più facile del previsto!

Da questa “prima volta” ne ho ricavato, devo dire, un’esperienza appagante. Anche se, per amore di onestà, occorre che io precisi di aver fatto una scelta oculata: una vecchia conoscenza che sapevo pronta a questa nuova relazione. La condizione che mi ha fatto optare per quella precisa scelta tra tutte le altre possibili, è stata, al di là di quanto potesse soddisfare il mio desiderio provato dall’eccessivo fai da te di questi mesi, l’ampiezza del locale nel quale si sarebbe svolto il nostro rendez vous.
Ed allora, niente plexiglas, niente mascherine al tavolo, niente distanziamento…
Prendono la febbre all’ingresso, ti accompagnano al tavolo, togli la mascherina e ti portano il menù “personale”. Che è anche un fatto buono rispetto a quei menù spesso visibilmente usati.
Distanti abbastanza da un altro tavolo da non sentire niente di quel dicevano i commensali. Il che, lo ammetto, un po’ mi dispiace. Sì, perché – ve ne sarete accorti – amo percepire le vite delle persone che non conosco dai frammenti di dialoghi che ascolto casualmente. Costruirne esistenze e dinamiche del momento. Non potrò più! Almeno a queste distanze. Sempre che non si abbia la cattiva educazione di parlare ad alta voce. E a proposito di questo, quasi nessun cellulare in funzione ai tavoli! Forse perché si ha paura di sporcarsi le mani, visto che c’erano una serie di colonnine coi dispenser distribuite qui e là lungo la sala che se tu, per caso, passavi troppo vicino ad una di esse, pufff… emetteva la sua bella dose di gel disinfettante. Ed allora pensi: forse le mani devono essere sempre igienizzate, anche tra una portata e l’altra!
Quando un tavolo si svuota, arriva il signore con una specie di vaporella e spruzza vapore ovunque…
La stessa cosa accade nelle toilette. Che ci sta la signora tipo autogrill (ma senza mancia!) che una volta che tu esci dal bagno, lei si precipita con questa “vaporella” e spruzza. Solo che, se entra perché uno è appena uscito e tu sei dentro al tuo bagno con la porta chiusa e all’improvviso senti questo rrrroooonnn… ti può venire pure un mancamento!
Tutto sommato è stato più agevole di un bar molto frequentato. E immagino che si possa agire così anche per le spiagge.
Rimane un problema di spazi. Chi ha posti ampi potrà garantire, seppur limitando in ogni caso l’affluenza, la propria sopravvivenza e la tutela dei clienti. I posti piccoli ahimè, saranno destinati a soccombere a meno di non fare davvero tutta quella cosa dei plexiglas che poi alla fine non so quanto possano essere attrattivi.

Il maestro disse: per natura gli uomini sono vicini; l’educazione li allontana.