Bologna 2 agosto…

Certo che me lo ricordo quel 2 di agosto. Dov’ero e cosa facevo.
Avevo 20 anni. Era ancora tempo per credere nei sogni.
E la testa ancora piena di ideali… forse!
Dapprima la rabbia, poi la pietà… infine le lacrime.
C’ero stato, una volta, fuori da quella stazione. Ma non riconoscevo più niente dalle immagini che ora guardavo in televisione. Macerie, corpi, brandelli di corpi, autobus ed auto… camici bianchi ed uomini in divisa… Ero inebetito! Tanto che la sigaretta che avevo tra le dita cadde, a mia insaputa, sul tavolo nuovissimo di questa casa di parenti che mi ospitavano al mare. Lasciando la macchia di una bruciatura indelebile e colpevole!
Non scesi in spiaggia. Rimasi lì, non so per quanto tempo, a guardare! E il giorno dopo ancora e poi i funerali… Come mi era accaduto prima, per Moro in tutti quei giorni da marzo a maggio.
Immobilizzato!

Poi ci sono tornato in quella stazione. Mi sono messo sul marciapiede difronte, per guardarlo da lontano quell’ingresso, quello slargo, quella piazza… che non era più quello di quel giorno, né del giorno prima ancora. Era rimasto solo qualcosa custodito nel fondo della mia memoria.