Ha toccato!

Avevo 9 anni e quella notte – mi pare fosse una domenica – c’erano stati i fuochi a mezzanotte e passa. I fuochi per la chiusura della festa della madonna del Carmine. La mia festa! Nel senso che oltre a portarne il nome, a lei è dedicata la “parrocchia” (preferisco da sempre parlare di quartiere) nel quale vivo sin da quando sono nato. All’epoca le “feste” pur se cadevano in settimana si animavano nel fine settimana. La gente lavorava, sic! Per cui la prassi era: il sabato se era una festa ricca, qualche concerto sobrio, la domenica processione, concertino e fuochi. Talvolta concertino e fuochi si spostavano al lunedì.
Comunque, ero già andato a letto molto tardi. Complice l’eccitazione della festa.
Abitavamo nella nostra “seconda” casa. Cioè quella dopo la prima.
Casa umile. Ma avevamo la tv. Mia madre su questo era determinata. Tutto a cambiali, ma dovevamo avere tv e lavatrice e la mia prima grande radio con il giradischi!
Da don Alfonso Pepe al corso le compravamo. Era l’unico del resto. L’unico pure a vendere i 45 giri. Ma solo dopo sanremo e un discoperlestate. Un centinaio di 45 giri in tutto aveva in vetrina. Massimo glieli ordinavi e lui li andava a prendere a Napoli e te li portava.
Io avevo tutto giannimorandi. La mia preferita era “al bar si muore”… vabbè ma è un altro discorso!
Comunque guardare quello sbarco del primo uomo sulla Luna fu una casualità.
C’era una nostra amica di famiglia, che abitava difronte a noi. Non so perché, ma lei si prendeva cura di una vecchia signora evidentemente dal passato facoltoso. Questa storia mò che mi viene in mente non l’ho mai approfondita e non penso che la mamma, l’unica in grado di farlo, ora si ricordi con affidabilità come stavano i fatti.
Dunque questa vecchia signora del nord o addirittura straniera, era immobile nel letto. Accudita da questa “signorina”; una zitella avanti con gli anni. Si chiamavano così: “signorina”.
Quell’estate, dopo tanti anni, era venuto il figlio a trovarla. Era tedesco! Nel senso che veniva dalla Germania. Un ingegnere. Alto che solo dio lo sa.
Questo tedesco arrivato un paio di giorni prima e invitato a pranzo a casa nostra quella domenica di festa, chiese se fosse possibile guardare lo “sbarco” alla nostra tv visto che la “signorina” non ce l’aveva la televisione.
I miei dissero ovviamente di sì. Ma nessuno immaginava che la cosa avvenisse alle cinque del mattino!
Quando lui alle 3 si presentò alla porta, bello fresco e vestito di tutto punto proprio da tedesco, papà e mamma dormivano nell’altra stanza con le mie due sorelle piccole, ed io ero il solo a stare lì, nel mio lettino-libreria, nella stanza “da pranzo” dove c’era pure la televisione.
La casa era finita. Quello era.
E ci mettemmo lì. Lui sulla sedia io nel letto con l’occhio che si chiudeva… E le voci di Tito Stagno e Ruggero Orlando a farmi da sottofondo!
Ma quando il fatto si fece serio, balzai a sedere sul letto… E non ho più scordato quei momenti felici che io e il tedesco ci guardavamo sorridenti.
Alla fine, lui se ne andò stringendomi la mano! Tedesca.
Quella fu la prima notte.
La successiva, 11 mesi dopo, fu la notte di Italia-Germania. Stesso letto, ma casa diversa.
La terza.