Il conto economico

Essendo un soggetto a rischio mi sono chiuso in casa – tranne 2/3 uscite per la spesa – già dall’8 marzo. Praticamente non ho “contatti” con le persone alle quali voglio più bene, da 20 giorni!
Tutto sospeso… anche le passioni (non i sentimenti!).
Ogni tanto mi scappa lo sguardo sul piccolo planning che ho sulla scrivania. Con l’età che avanza qualcosa me la devo segnare per evitare di scordarla o di sovrapporre impegni. Per carità, niente di determinante. Preferisco NON fare piuttosto che affannarmi “a fare” da molto prima di questa quarantena!
Il laboratorio del lunedì coi pazienti affetti da DCA, quello del venerdì con i miei amici della salute mentale, il laboratorio del martedì con la compagnia e le prove del giovedì… Ieri sera il concerto di De Gregori al palapartenope e la settimana prossima lo spettacolo di Cristicchi al Bellini ed il giorno dopo il Canzoniere Grecalico al Parco della Musica e l’11 aprile il Cirque du Soleil a Roma… e…
Niente pesa se non metti sulla bilancia il “conto economico” di questa sospensione.
Ed invece il Governo del mio Paese non ha avuto il coraggio di pagarlo questo conto!
Ieri sera mi si è chiesto ancora di “restare a casa” come unico antidoto alla diffusione del virus. Ci ho creduto, come ho scritto, da subito… anzi ho sempre sostenuto che bisognava chiudere tutto – in tutta Italia – già il 25 febbraio col decreto n2. Ed invece, per paura del conto economico, dopo un mese siamo qui – 4/5 potenza mondiale – a raccattare mascherine decenti in giro per il mondo, a cantare l’inno ai balconi, a fare retorica sugli abbracci che potremmo un dì rifarci… A pregare!
Come se dovessimo aspettare un miracolo.
Con questi inutili esperti che dicono tutto e il contrario di tutto a distanza di una settima e che stanno sempre in televisione a tutte le ore in tutti i programmi a confonderci le idee! Ma ricordate che siamo partiti con il video della D’urso e lo spot di Amadeus di come lavarci le mani!?!
Questo sembrava essere il problema: lavarsi le mani e non tossire in faccia alla gente. Cazzo!
Vabbè, chiedo scusa. Ma stamattina mi è toccato sfogarmi.
Forse perché i morti sono tanti e mi pare di capire che non abbiamo una strategia credibile. Scusate ancora, ma “scrivo per abbassare la febbre di sentire”, come dice il poeta!