Incomprensibili ed incapaci

Non scrivo più di virus, mi sono rotto il cazzo! Non scrivo degli errori fatti – ormai evidenti a tutti – della pavidità di un Governo incompetente che si è trovato lì per una casualità della storia.
Non guardo neanche più le curve, i grafici, le proiezioni… tanto nessuno li valuta per mettere in piedi una strategia seria di contenimento del contagio! Ci siamo così incartati che pure il CTS ieri si è rotto il cazzo e non ha deciso alcunché. Ormai ogni singolo cittadino – scienziati compresi – si è fatta una sua teoria. Siamo tutti in attesa del vaccino. Che non risolverà il problema, perché almeno fino a dicembre prossimo non ci potremmo vaccinare tutti. Sperando che tutti si vaccinino perché altrimenti siamo punto e a capo!
Siamo così incartati che stamattina si vota in Parlamento sull’apertura per i piccoli comuni nelle feste di Natale, mentre intanto il Governo pensa a come restringere quello che il Governo stesso aveva proposto due giorni fa. Cioè in pratica l’emendamento proposto due giorni fa al voto stamani è già superato dalle preoccupazioni di ieri!
Nel frattempo, in un anno i ricercatori di tutto il mondo non sono stati in grado di trovare una terapia per questa malattia. Lo trovo incomprensibile. Sono stupidi?! Non credo. Ho sempre pensato, dopo i primi mesi, per le cose che leggevo, che questo virus è così complicato ed imprevedibile che è difficile da studiare. Ed allora aspettiamo il vaccino… che, sia chiaro, funziona in ricerca, sarà senz’altro sicuro, ma efficace su 7 miliardi di persone? In quanto tempo? Devo essere necessariamente fiducioso se non altro perché non ho alternative. Nell’attesa ci sono le armi di distrazione di massa: il cashback, chi gestirà i 200 e rotti miliardi per la ricostruzione del Paese, il rimpasto di Governo, il Paese a colori, le scuole in presenza o meno… Il nulla!
Io mi vergogno a vedere i miei simili in quantità così enorme fare la fila per il pane. Di fronte a queste immagini non me ne fotte un cazzo di tutti gli altri discorsi e ragionamenti. Siamo uno dei Paesi più industrializzati del mondo! Milano è la città più europea e ricca del Paese. Mi dispiace, ma non mi intestardisco sui Conte, Di Maio, Renzi, Salvini e compagnia bella. Sono morti… Perché se non c’è la coscienza civile a guidare l’azione degli uomini, quegli uomini sono inesistenti!
L’idea che guida la “classe dirigente” di questo Paese è chiarissima. Qualcuno lo dice come i Toti, i Briatore, i Guzzini… se lo lascia sfuggire: mettiamo nel conto che la gente muoia: sono vecchi, sono poveri, non saranno mai consumatori da far la fila per lo shopping… Per il pane sì!
Sì, ho vomitato anche confusamente tutto quello che ho pensato in queste ultime settimane. E non riesco neanche a farlo con il solito umorismo che è la mia cifra abituale. Voglio stare lontano, scelgo il mio eremo nel quale – tranne una breve pausa – mi sono rinchiuso da 9 mesi. Una gestazione che non darà alla luce, ancora, un bel niente! Travaglio lungo.
Mi rammarica una sola cosa. Che i 200 miliardi da spendere per rifare il Paese siano al momento solo oggetto del contendere su chi li spenderà nei prossimi 10 anni. Ed invece dovremmo pretendere di sapere – TUTTI, non 6 tecnici o 300 o 1000 – quale Paese vorremmo. Prima di tutto coloro che ci vivranno!
E davvero mi rammarico, dicevo, che questi qui interessati all’Italia prossima ventura, non trovino di meglio da fare che trovarsi al Pincio o da qualche altra parte per menarsi. Se proprio vi prudono le mani fate una rivoluzione… ne trovereste gente da menare!