Sì, ci vuole il lanciafiamme!

È una settimana che ho iniziato il mio personale boicottaggio degli esercizi commerciali dove si tolleravano clienti senza mascherina e distanziamento del tutto saltato.
Saltato come quelle strisce che delimitano il metro tra l’uno e l’altro cliente. Oramai quasi sparite, consumate, “scambiate” (nel senso di colori e scritte quequere).
Ho cambiato nel frattempo 5 bar e 3 tabaccai (per necessità di parcheggio scelgo i bar che vendano pure le sigarette).
Il problema delle sigarette l’ho risolto: sono passato all’acquisto di una stecca per volta per uscire di meno. Come in lockdown in pratica.
Ma non era di questo che volevo parlare.
Sono uscito presto per verificare l’effetto del Decreto Regionale di ieri sera.
Ennesimo bar. Il ragazzo sta mettendo nuove fotocopie all’ingresso: una faccia “mascherata” (in pratica i segnali che si mettono sui cantieri che trattano polveri, ma va bene lo stesso!). Ne ha in mano una decina fresche di fotocopiatrice. Ha tre vetrine da riempire… Si è portato avanti col lavoro evidentemente.
Tabaccaio. La signorina lucida e ricarica il dispenser di disinfettante all’ingresso, da tempo evidentemente abbandonato al suo destino!
Per strada. La sensazione di vedere mediamente più mascherine indossate. Gli anziani sopratutto le tengono su anche all’aperto.
Io non lo so se davvero da oggi si possa riacquistare un senso di responsabilità gli uni verso gli altri. Di certo, se così fosse, sarebbe un aggravante per il Governatore De Luca, che ho altrimenti lodato per la gestione del lockdown (solo per quella!).
Chi amministra anche un semplice condominio ha, come obbligo e vorrei dire come strategia vincente del suo amministrare, conoscere pregi e difetti, abitudini, storia personale e collettiva dei suoi amministrati. Si direbbe, con una parola alla moda, “background”.
Ma si sa che in tempo di rielezioni c’è solo il consenso che conta.