Immuni

Tutta questa polemica intorno alla app che dovrebbe “tracciare” i nostri contatti una volta usciti di casa, la trovo francamente ridicola.
Ho smesso di preoccuparmi della mia privacy nel momento in cui ho acquistato un i-phone e scaricato un’app qualsiasi. Cerco il più possibile di non usare la geolocalizzazione, ma è inevitabile. Quando cerchi un itinerario o sei in una città nuova e cerchi quel ristorante del quale si parla molto bene… Oppure per l’app che ti avverte dei terremoti (non potete immaginare quante scosse ci sono in una giornata in Italia, spaventoso! Tanto che la tengo sempre spenta se non quando c’è qualche scossa in Campania).
Comunque siamo sempre pronti a far sapere al mondo dove siamo. Dalle foto che si pubblicano ho spesso scoperto che alcuni miei contatti erano in vacanza in un altro continente addirittura. O che cosa stavano mangiando in quel ristorante. Con tutti quei selfie mentre sei al bar con le amiche per l’ape o il caffè, in palestra a sudare… Addirittura ci si riprende mentre si è in auto andando verso o venendo da… Ci teniamo anche a far sapere come siamo vestiti in alcune giornate, a quale concerto stiamo assistendo, o che magari siamo in teatro…
I nostri contatti, se sono nelle nostre vicinanze lì dove noi siamo, già adesso possiamo saperlo!
Dunque la app #immuni – così pare si chiamerà – non è sto gran sconvolgimento della vita privata. Per me. Ovvio che è più importante sapere chi e per quanto conserverà i dati. Ma non è che “costui” potrà essere più bandito di google o facebook o della mia banca o del mio gestore di telefonia…
In realtà, è che questa seconda fase ci impone l’etica della responsabilità per uscirne fuori o tornare drasticamente indietro. Più che in questa fase 1 nella quale bastava star chiusi in casa e uscire solo per necessità. Con i controlli delle FF.OO.
Quando i controlli si allenteranno, quando noi potremmo circolare con meno costrizioni, toccherà solo a noi. Ora vale davvero “nessuno si salva da solo” usato un po’ retoricamente nei giorni passati.
Dovremmo agire per sottrazione, nelle nostre vite da ora in poi. Dovrebbe esserci chiaro. E accettarlo senza indugio alcuno.

Gli uomini in certi momenti sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nei nostri vizi