Sosia mascherato

Tutto cominciò la prima volta che mi soffermai fuori dalle mura di casa a chiacchierare con gli amici che non vedevo da oltre due mesi. Un tempo lungo rispetto a quello fatto di corse al supermercato e rientri ansiosi nel mio porto sicuro! Mentre ero lì passava gente in auto – ma qualcuno anche a piedi, dall’altra parte della strada – che… mi salutava! Ovviamente rispondevo al saluto. Ma con grandi perplessità! Una signora/ina, addirittura mi clacsuonò!
Non sono mai stato uno che ricorda facce e sopratutto li azzecca a nomi. Durante le presentazioni mi distraggo. Ho bisogno della consuetudine per ricordare volti e nomi ai quali accoppiarli. Capita nei ristoranti che qualcuno mi saluti con molto garbo. Rispondo con altrettanto trasporto. Ma non so chi possa essere! Una volta in fila all’ingresso di una première, un distinto signore mi intrattenne con dei ricordi che mi facevano ricordare che quelli erano senz’altro ricordi miei!
Ma lui chi cazzo era?
Vedi che la signora ti guarda e sorride. Forse la conosci?No. La guardo e sorrido a mia volta. Ma non so esattamente chi sia!
Sapete no di quel che si dice (che non sembra avere nessuna valenza scientifica): ognuno di noi ha 7 sosia in giro per il mondo. Boh…
Mi è capitato ancora in questi giorni che qualcuno mi salutasse. Rispondo. Rispondo sempre, anche con il gesto della manella guantata!
Ed allora ho pensato che forse questi 7 sosia si so’ trasferiti tutti qua ultimamente.
Poi, ieri mia figlia mi scrive: ma che ci facevi davanti a quel bar – e dice il nome del bar – oggi pomeriggio? Ti abbiamo salutato io e la mia amica e non c’hai proprio calcolato.
Ero certo stavolta. Non so neanche dove si trovi il bar che lei ha nominato. E di sicuro non ero io!
Dunque c’è qualcuno – o più di uno – che con la mascherina si aggira per le strade di questa città spacciandosi per me. A sua insaputa.
O forse questa condizione ci rende semplicemente più simili…