Chi ce l’ha e chi no

All’inizio ci siamo tenuti. Per questo “buonismo del cazzo” dei quali spesso siamo accusati e che paradossalmente usiamo come alibi. Ma adesso che la misura è colma, si “esulta” proprio, qui sui social, quando un #novax conosciuto si “prende il covid…” o – specie da ieri – rimbalza all’ingresso dei luoghi pubblici.
Il mio treno ha fatto due ore di ritardo!
Come mai?
Eh siamo stati fermi due ore in una stazioncina in Toscana, c’era una coppia senza green pass e li hanno fatti scendere. Ma ti dirò, fa niente che sia giunta all’appuntamento a Milano che la riunione era già finita. Vuoi mettere la soddisfazione di vedere quei due fuori dal treno!?
Era così che speravamo “andasse tutto bene”? Che ne saremmo usciti migliori? Abbiamo bisogno sempre di identificare un nemico. Sempre ed in qualsiasi circostanza. Non vedevamo l’ora che – anziché prendercela col virus invisibile – potessimo prendercela gli uni con gli altri: sì vax vs. no vax e viceversa! Green pass obbligatorio vs. green pass dittatura sanitaria!
L’altro giorno al ristorante, tra i più rinomati e costosi, ma questo solo per dire il contesto, il metre chiede alla coppia che entra prima di me: “Avete il green pass?” “Certo!” “Prego, accomodatevi pure.” Il signore arriva al tavolo, ci ripensa e torna dal metre: “E lei, lei ce l’ha il green pass?”
Forse se avesse chiesto – il metre – di esibirlo il green pass, al signore non sarebbe neanche venuto in mente di fare questa specie di gara a chi c’è l’ha o a chi millanta.