All’italiana

Forse sarà un grandissimo film… chi può dirlo!?
Ma posso dire con certezza è che – in ogni caso – la premessa è assistere a una pellicola di cattivo gusto mentre ancora si contano morti, non si sa niente di cura e vaccino, le scuole stanno “ai piedi di Pilato” come si dice…
Non voglio certo recitare la parte del catastrofista! Ma mi fanno ridere quegli artisti che durante l’isolamento dalle loro case cantavano tutti come novelli John Lennon, recitavano versi manco Kerouac… e poi una volta usciti… via:  “Voglia di ballare un reggae in spiaggia… Voglia di riaverti qui tra le mie braccia… In una piazza piena, per fare tutto quello che non si poteva“…
E non si può, ahimé ancora non si può… Ancora non è tempo di trenini e discoteche… Ma ce ne siamo accorti tardi!
Mi fanno ridere quelli che – come se niente fosse accaduto – riprendono il loro essere artisti lì dove si erano fermati.
Quindi essere stati Lennon e Kerouac in quarantena non è servito a nulla?!
Sembrerebbe di no!
Ancora i “casa cupiello” a Natale, i cinepanettoni che parlano di lockdown…
Eppure questi artisti avrebbero dovuto capire la fragilità di un mestiere non garantito o riconosciuto e neanche rappresentato. Solo bonariamente assistito… con 600 euro di bonus.
Ma niente, ancora c’è gente che – nella sua mediocrità – vuole insegnare il mestiere dell’attore attraverso altrettanto mediocri laboratori teatrali. Insegnare un mestiere che non esiste, in pratica. Che ancora oggi è tra i pochi ad avere un eccesso di limitazioni per poterlo applicare. Cioè per poter recitare in pubblico!
Per quanto mi riguarda, so di non fare danni, non terrò più laboratori se non per coloro che NON vorranno fare il mestiere dell’attore.