In cerca di eroi

Abbiamo bisogno di eroi!
Abbiamo bisogno di chi faccia la nostra parte anche; di chi sia in trincea, quando serve, per arginare ogni catastrofe che si abbatta sul Paese. Sempre.
Ieri tutti hanno elevato lodi a quella parte di popolo italico che stamani inizierà la sua personale guerra contro il COVID… andando a Scuola! Una Scuola che fino ad ieri era brutta, precaria, instabile…
Oggi è là, pronta a riempirci d’orgoglio!
Tutti ad esortare ragazzi e professori a fare la loro parte, ad avere coraggio, a tornare dal fronte vincitori! Anche se feriti… ma vincitori! Tutto quello che andrà storto non sarà colpa loro: ma delle rotelle, delle mascherine, della febbre presa a casa piuttosto che a scuola e via dicendo.
Eroi. Eroi i prof. da sempre guardati con sospettabile invidia (poche ore di lavoro, molte vacanze, stipendio garantito in un mondo di precari… e tutti i luoghi comuni che mi ricordo da sempre!). Ma eroi lo erano già prima forse. Solo che non lo sapevamo. Non ci apparivano tali. Sottopagati e in prima linea. Una linea sgarrupata.
Così com’è accaduto nei mesi scorsi con medici ed infermieri: eroi!
Eroi sempre criticati con quegli zoccoli bianchi trascinati ed improbabili… Che ti fanno aspettare per un triage al PS per ore… Che, chi di noi non ha mai maledetto dovendo andare per necessità in un ospedale!? Sottopagati, in strutture spesso sgarrupate… Ma all’improvviso eroi chiamati a fare la loro e la nostra parte!
Come i Vigili del Fuoco quando c’è un terremoto o una valanga inghiotte un paesello, o s’inonda un quartiere… Eroi poco pagati che mettono in discussione la loro stessa vita per… perché abbiam bisogno di eroi! Mentre noi possiamo fare altro.
Questi giovani eroi che stamattina varcheranno il confine tra il certo (più o meno) e l’incerto! Con le loro belle etichette con nome e cognome su ogni cazzo di dotazione personale che “guai a scambiare con altri!…”: la cultura della generosità e della solidarietà buttata nel cesso!
Forza eroi… ieri ve l’han gridato tutti, pure Vasco e pure il CT della nazionale e pure la signora delle pulizie… Forza!
Noi stiamo qui, telecamere accese, aspettando che entriate e poi che ne usciate per chiedervi: com’è andato questo viaggio nell’inferno come novelli miti greci?! O più banalmente come tanti Dante del XXI secolo?
Non riesco ad immaginare cosa stiano pensando i bimbetti che stamani entrano per la prima volta in una scuola, in una classe… con compagni mai visti prima, dai quali devono star distanti!
Un paradigma dei tempi che stiamo vivendo.
Ma solo quando non bisogna fare i “trenini” in una discoteca!
Lì non servono eroi. Bastano stronzi.