Buongiorno capo!

Quasi ogni mattina vado al supermercato. Puntualmente ci trovo il nero, l’africano…
Ci conosciamo da qualche anno. Oramai siamo amici.
Ancora non ho capito il meccanismo random per cui me li trovo lì davanti, ma sono sempre gli stessi tre-quattro ragazzi che si avvicendano. Quando piove tanto o fa assai freddo mi preoccupo di non trovarlo e così, la mattina dopo, gli dico: “ieri non c’eri”… e lui sorride, senza rispondere. Ci chiamiamo per nome: “Buongiorno capo” fa lui, ed io “Ciao bello! Tt’apposto?”
E lui sorride!
Ogni mattina (quasi, a volte bisogna anche lavorare di mattina!) gli do’ il resto, le monetine…
È diventata un’abitudine che – incondizionatamente – me le procuro prima di andare a fare la spesa… 20,30… questo è tutto. Ho visto sempre con piacere che quasi tutti gli danno qualcosa… Una domenica un distinto signore gli ha portato anche un paio di maglioni che sembravano nuovi. “Ti fa piacere?” gli chiedeva discreto. Lui sorrideva e faceva di sì con la testa.
Fino a stamattina.
La signora, elegante nel suo pantalone troppo stretto per i suoi glutei e dai tacchi troppo alti per la sua altitudine, dietro di me mi ha apostrofato:”Non bisogna dargli niente a questi, se no non ce li togliamo da torno…”
Non ho risposto… Da tempo non raccolgo più la merda. Per mia igiene personale.
Ecco, questo è il punto!
Ci sono un casino di cose da mettere a posto sull’immigrazione e l’accoglienza, malgestite in tutti questi anni e fonte di lucro per tanti. Lo so bene anche io.
Ma imbruttirci è una strada senza ritorno!
Non ne avevamo affatto bisogno (l’abbigliamento della signora lo testimonia).
Ciao bello!

7 luglio 2018