Carne da Macello

In alcuni supermercati – almeno quello dove di solito vado io – la carne in vendita è Made in Germania. Non so se ci abbiate mai fatto caso nel vostro.
Certo, la carne tedesca è famosa per la sua bontà ed economicità. Vengono macellati circa 2 milioni di animali al giorno per un fatturato di oltre 20 miliardi. Ma dietro queste cifre esiste un mondo di sfruttamento forse sconosciuto fino all’altro giorno, quando un focolaio di contagio da COVID è venuto alla luce in un mattatoio tedesco. Oltre 1500 positivi; operai che vengono da Romania, Polonia, Bulgaria e Ungheria.
Sì, perché l’intero processo produttivo, dalla macellazione al prodotto finale, è nelle mani di subappaltatori stranieri. Così le aziende tedesche non sono responsabili per i loro dipendenti.
Questi operai, inoltre, vivono ammassati anche in 40-50 in appartamenti con un solo bagno ed, ovviamente, nell’impossibilità del distanziamento sociale. Privi di auto, vengono trasportati dalle imprese che li utilizzano, ammassati in piccoli bus e furgoni dalle residenze a luogo di lavoro.
Il disastro del mattatoio più grande d’Europa ha portato al ripristino del lockdown nella circoscrizione, coinvolgendo in totale 560.000 persone per evitare che il focolaio si allarghi. Chiuse anche le scuole. Di nuovo. E comunque già 24 persone risultano contagiate fuori dal cerchio degli operai del mattatoio. Chiusi bar ed esercizi pubblici. Ma molti dei 7 mila addetti del mattatoio (più le loro famiglie) hanno già fatto perdere le loro tracce sfuggendo alla quarantena ed ai tamponi a tappeto previsti.
Un po’ quello che è successo – per fortuna al momento in piccolo – a Mondragone, nella comunità bulgara utilizzata nei campi. Stessa dinamica. Solo che a Mondragone, se la cosa si espande, ci sarà una rivolta sociale che metterà poveri contro poverissimi. In Germania… beh, in Germania “uber alles”!
La dignità sul posto di lavoro (lavoro che peraltro non c’è!) è un argine alla sicurezza non solo di chi lavora, ma anche per il resto della collettività. E questi segnali dovrebbero suggerirci qualcosa. Suggerirci inoltre che, non basta accogliere (la Germania fino all’altro ieri su questo sembrava essere un esempio) ma integrare, nei fatti.
Pretendere – giustamente – uguali doveri, presuppone che si parta da uguali diritti.