Riprendersi mentre si commette un reato è di per sé già un segnale bestiale!
Ma ci sta (non giustifico sia chiaro, sto seguendo un ragionamento). È sempre accaduto da quando siamo stati dotati di quest’appendice che, nata allo scopo di permetterci di telefonare ed essere “trovati” a qualsiasi ora del giorno e della notte in un qualsiasi posto dell’universo (anche al cesso!), ha di fatto cambiato il suo utilizzo: fare foto e video. Da mettere online.
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Ma mettere online il video di me che compio un reato – un certo tipo di reato – dimostra il disprezzo nei confronti di tutti coloro che non siano IO o il mio branco (parenti e affini). Semplicemente “gli altri” non esistono. Non c’è altra spiegazione.
Che quei due decidano di chiudere in un covo fascista una donna, pestarla e violentarla (e riprendersi mentre lo si fa) per poi mettere quelle immagini in rete condividendole con altre bestie (complici, perché un reato andrebbe sempre denunciato da chi ne venisse a conoscenza) è inimmaginabile: vedersi e rivedersi mentre compi un atto così abominevole significa che non hai nessuna nozione del tuo disastro. Nessuna considerazione della tua vittima. Non esiste quella donna. Lascia un commento!
Un’ intera cittadina lasci un commento. Alle grida disperate del poveruomo alle mercé di un branco. Da tempo. Tanto da morirne.
Non esiste quell’uomo, non esiste la città, non esistono i genitori, la scuola, gli amici… e temo quegli stessi ragazzi! Spariti in fondo al buco nero che centrifuga questi tempi fatti di niente: lascia un commento!
E lascia la prova del tuo reato. Strunzo. Cos’altro puoi essere!?
Ma c’è qualcosa di più ed oltre. Che probabilmente prima o poi capiremo per spiegare a noi stessi cosa fa credere a questi ragazzi di poterla “fare franca”.
Lascio un’ipotesi: che gli altri con cui hanno condiviso il loro reato (parenti e affini) li proteggano o peggio li giustifichino?!
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Con quest’appendice in mano posso, come su un vetro appannato, decidere di “disegnare un cuore oppure un cazzo”!