Le cose a cazzo!

Il fatto è che non possiamo fare a meno di essere superficiali, arronzoni… quelli che si accontentano del meno peggio!
E spesso la spacciamo per creatività italiana, o peggio ancora meridionale.
Lo si è visto con le mascherine, no?!
Sotto al naso, sopra al naso… E poi, sotto al collo, appesa ad un orecchio, al braccio come la fascia del capitano, al polso come un tennista… appesa allo specchietto retrovisore dell’auto… Insomma se ne vedono di tutti i colori.
Ora la mia attenzione è sui “distributori” di disinfettante per le mani posti nei locali pubblici. All’inizio dentro c’era il disinfettante. Lo capivi dall’odore e dalla fluidità. C’era quello a pedale, quello col sensore, quello tipo sapone liquido che devi spingerlo col coso di plastica, lurido a fine giornata oppure in metallo, che il lurido non lo si nota…
Col passare dei giorni si è “allungato” il disinfettante… come il vino “che l’oste c’ha messo l’acquaaaa”!
Ed il risultato è comune: pataccate di pseudodisinfettante su maglie, camicie, pantaloni…
Spruzzano a cazzo! E l’alone rimane.
A cazzo… Un po’ così ci vengono le cose!