Liberi tutti!

Che cosa faremo appena tutto sarà finito?
I primi giorni, la prima settimana, forse anche la seconda, avevamo un sacco di programmi no?! Vabbè, intanto le prime necessità: parrucchiere, estetista, pizzeria…
Dove andiamo a mangiare?
Un fine settimana al mare… guarda anche qui vicino!
Col passare dei giorni la domanda è cambiata.
Ma quando tutto sarà finito, sarà proprio finito finito o comunque bisogna stare attenti?
Cioè tu ti fidi subito di andare in pizzeria?
E quel concerto che hanno rinviato a fine luglio, non sarà troppo presto, luglio, per stare in mezzo a tanta gente?!
Fin quando vale il voucher? Entro dicembre?
Mah… non saprei dire!
In questi ultimi giorni niente più domande. Perché una sola è la domanda che tutti ci facciamo, anche senza dircelo. Quando finirà?
In attesa di questo “picco” diventato ormai una sorta di figura mitologica: neanche chi non ha mai visto in vita sua un piano cartesiano, un diagramma… una curva di tendenza, aspetta il picco! Dopodiché?!
Suonerà una sirena? Le campane tipo “se sciogli’ ‘a gloria”?! Parte un trenino collettivo… poropoppopopò…?
Forse ci saremo così abituati al distanziamento sociale che sarà difficile riaccorciare le distanze.
Parleremo in video chat anche da una stanza all’altra per mettere l’acqua sul fuoco. Una conference call per la lista della spesa… Boh!
Mi incuriosisce assai. Il tempo che verrà, lì dove sarò io.