Mascherine e luoghi comuni

Mi è saltato in testa di leggere – tentare di farlo per meglio dire – il documento:
Valutazione di politiche di riapertura utilizzando contatti sociali e rischio di esposizione professionale emesso dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) sulla base del quale il primo ministro ha preso le sue decisioni riguardanti la Fase2.
Ventuno pagine fitte di tabelle e modelli matematici che, in gran parte, ho fatto francamente fatica ad interpretare. Ma delle cose sono scritte nere su bianco. Come ad esempio:
1. la riapertura delle scuole aumenterebbe in modo significativo il rischio di ottenere una nuova grande ondata epidemica con conseguenza potenzialmente molto critiche sulla tenuta del sistema sanitario nazionale;
2. per tutti gli scenari di riapertura in cui si prevede un aumento dei contatti in comunità, la trasmissibilità supera la soglia epidemica, innescando quindi una nuova ondata epidemica;
3. nella maggior parte degli scenari di riapertura dei soli settori professionali (in presenza di scuole chiuse), anche qualora la trasmissibilità superi la soglia epidemica, il numero atteso di terapie intensive al picco risulterebbe comunque inferiore alla attuale disponibilità di posti letto a livello nazionale (circa 9000);
4. Se l’adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 15%, gli scenari di riapertura del settore commerciali alla comunità potrebbe permettere un contenimento sotto la soglia epidemica solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 60 anni;
5. Se l’adozione diffusa di dispositivi di protezione individuale riducesse la trasmissibilità del 25%, gli scenari di riapertura del settore commerciale e di quello della ristorazione alla comunità potrebbe permettere un contenimento sotto la soglia solo riuscendo a limitare la trasmissione in comunità negli over 65 anni.

Ripeto, sono 21 pagine, quindi c’è scritta tanta roba. Ma mi ha colpito il passaggio “se l’adozione… 15% o 25%“. Cioè, non sappiamo se le mascherine riducano la trasmissibilità e qualora lo facessero potrebbero ridurla del 15-25%! Aiuto.
Stendo un velo pietoso sul fatto che – essendo tra qualche giorno over 60 – sarebbe buono limitare la mia immissione nella comunità! Buono per me e per gli altri! O solo per me? O solo per gli altri? Sigh!
Questa cosa delle mascherine è ribadita anche nella pagina finale addirittura in grassetto:

Ci sono però delle incertezze sul valore dell’efficacia dell’uso di mascherine per la popolazione generale dovute a una limitata evidenza scientifica, sebbene le stesse siano ampiamente consigliate; oppure variabili non misurabili, es. il comportamento delle persone dopo la riapertura in termini di adesione alle norme sul distanziamento sociale ed utilizzo delle mascherine e l’efficacia delle disposizioni per ridurre la trasmissione sul trasporto pubblico. Elementi questi che suggeriscono di adottare un approccio a passi progressivi. Per questa ragione appare raccomandabile la sperimentazione delle misure (magari considerando una riapertura parziale delle attività lavorative, es. 50%) per un arco di tempo di almeno 14 giorni accompagnata al monitoraggio dell’impatto del rilascio del lockdown sulla trasmissibilità di SARS-CoV-2.
Ora, oltre ogni angoscia personale, la domanda è: avendo in mano un documento così e dovendo decidere le sorti di un Paese, cosa andrebbe fatto? Mandare a fare in culo il CTS mettendone in dubbio la capacità di analisi e sintesi? Mandare a fare in culo il Paese dicendo “fate un po’ il cazzo che vi pare!”? O soffiare sul fuoco del malcontento, della pressione psicologica e fisica, della depressione economica… prospettando in pratica scenari post Repubblica di Weimar?
Io non lo so… So solo che lo spettacolo dato da Camera e Senato ieri è stato davvero indegno.  Mentre il Paese sta ancora vivendo una tragedia immane e siamo tutti sull’orlo di una crisi di nervi oltre che economica (quella per molti è già in atto!), è uno schiaffo a chi è morto, a chi sta morendo, a chi soffre ed a chi ha paura. Ai bambini chiusi in casa, agli affetti distanziati, ai medici ed alle infermiere che, con stipendi spesso da fame, rischiano la vita da giorni. Ai volontari della protezione civile, ai detenuti costretti in 3mx3m, ai senzatetto… alle FF.OO. che ci stanno facendo da tutor, è vero a volte in maniera eccessivamente zelante, ma lo si sa come siamo borbonici…  Uno schiaffo agli italiani che ancora cantano dai balconi, a quelli che ci tengono le bandiere che sventolano, hanno scritto striscioni con l’arcobaleno.

Fate schifo. Ma lo fate proprio a livello epidermico, al solo guardarvi… con quelle mascherine indossate male, col vostro urlare come ai banchi di un mercato… fate schifo!
Fate così schifo che la Meloni si confonde e pensa di fare una battuta dicendo “E pensate come state messi se vi devo dare io lezioni di democrazia, pensate come siete messi!”… ma sta solo esprimendo ad alta voce il sottotesto di quello pensa… “Faccio schifo!”.
Siete così indegni che verrebbe voglia di venir lì e rinchiudervi dentro a forza, altro che occupazione.
Così indegni, mentre tra poco ascolteremo che ci saranno stati ancora 300 morti!