Regole senza eccezioni

Non possiamo nascondere la nostra delusione!
Eh sì, chi di noi non ha pensato intimamente – resosi conto di quanto seria fosse la situazione e a quali conseguenze portasse il Paese – che forse potevamo “uscirne” migliori?! Consapevoli della caducità della vita; della finitezza umana; dell’imprevisto sempre pronto lì, dietro la porta di casa; della necessità di trasformarci in consumatori migliori, coscienziosi difensori dell’ambiente, persino vicini di casa solidali e patriottici con la mano sul cuore…
Poesia. Scusate… Ho dato sfogo alla retorica!
Insomma, francamente un po’ siamo rimasti spiazzati da come tutto sia ritornato uguale a prima e così in fretta… ad epidemia ancora in corso. Forse non c’è modo di cambiare i meccanismi del nostro convivere sociale. Ed allora mi organizzo da solo. Oramai esco anche per… il “meno necessario” rispetto a prima.
In un bar il signore dietro al banco non aveva i guanti. Non ci entrerò più, anche se mi rimaneva comodo in questo momento. Dal tabaccaio sono entrati due ragazzi (due “giovinastri” si sarebbe detto un tempo!), senza mascherina e senza preoccuparsi di tenersi a distanza da me. Non ci entrerò più!
Evito di andare al super dove vado di solito perché il reparto ortofrutta non è organizzato tanto da garantirmi la sicurezza prevista… E non si adeguano per nulla!
Solo così posso difendermi.
Ci sono le regole e le rispetto. Ed anche tu, esercente, le devi far rispettare! Lo pretendo.
Non è importante che cosa io o tu possiamo pensare sulla reale necessità di mettere i guanti o la mascherina o tenere la distanza di 1 o più metri. Tanto qui non si capisce ancora nulla su come viaggia questo virus! Ma né io, né tu, né gli altri tuoi frequentatori possiamo aggiustarci le regole per comodità. Non me la prendo coi giovinastri… (pure perché m’avessero vattuto!)… Io me la prendo con te e non entrerò più nel tuo esercizio.

La mia unica difesa: il rispetto delle regole!