Vaccini à gogo

Secondo me è proprio che con i numeri sono incapaci: la distanza della Azzolina, il metro quadro della De Micheli, il numero di vaccini da fare al giorno di Speranza. Ciò che sorprende è che ci arrivano sempre “dopo” sulle cose, mai prima, mai preparati in tempo. Arrancando! Sono incompetenti, ma con l’arroganza di volercelo dimostrare a tutti i costi.
Nani e ballerine si sarebbe detto un tempo! Ma mentre un tempo ci si poteva ridere sui tunnel della Gelmini tanto che sta ancora lì e parla pure ogni tanto, adesso siamo di fronte ad una cosa molto più seria, che non si può risolvere con l’ironia: fare 60mila vaccini al giorno, come si propongono di fare, significherebbe impiegarci oltre due anni per vaccinarci tutti.
Per vaccinare – due volte – 50 milioni di italiani entro l’anno è necessario vaccinarne oltre 275.000 al giorno, 190 al minuto per 24 ore filate… Impossibile. Eppure, ancora non c’è nessun progetto per ristrutturare la Sanità territoriale. 50 euro di bonus per ogni cazzo, ma non per assumere medici ed infermieri! Non subito 36 miliardi per il MES perché quelli andrebbero spesi solo, sottolineo SOLO, per la sanità e non lascerebbero margini alle prebende date a destra e sinistra! Anziché farmi scontare il 50% in fattura per mettere gli infissi, preferirei un dottore che mi vaccini sotto al portone. Bisogna solo sperare che con l’altro vaccino, quello che non serve tenere al polo nord, possano entrare in campo i medici di famiglia. Ma anche lì sarebbe un problema serio. Per loro, che onestamente in questi mesi sono stati in trincea, e per i malati di ogni altra patologia, il vero problema di questi mesi.